Il PARTO NELLA PRIMA META' DEL 1900

Verso la metà del 1900, l'assistenza al parto aveva delle direttive precise, che spesso si scontravano con le credenze e le tradizioni familiari.
La suocera difendeva la dignita’ e l'onorabilita’ della casa, ed era con lei che la levatrice doveva parlare per ricevere le informazioni di cui aveva bisogno riguardo l'eta’ gestazionale, la paternità,ecc.
Ma durante il parto la presenza della suocera non era desiderata, di solito era la nuora stessa a fare esplicita che non partecipasse; ma neanche il marito era presente, mentre venivano preferite madri, sorelle, zie e cognate.
La levatrice accoglieva sempre le richieste della partoriente, perchè era consapevole di quanto un clima sereno avrebbe portato benefici sulla dilatazione, e anche una maggiore concentrazione della donna che avrebbe ascoltato con più attenzione i suoi consigli favorendo spinte più efficaci.
L'allestimento della camera per il parto era un'altra delle cose fondamentali.
In inverno la camera veniva riscaldata ponendo fogli di carta alle finestre e in alcune regioni c'era l'abitudine di preparare una bacie particolare che riusciva a riscaldare il letto e la stanza.
La levatrice controllava che il letto fosse abbastanza solido. Se il materasso era troppo soffice si metteva un’asse rigida tra materasso e rete. Quindi il letto veniva rivestito con biancheria pulita e coperto con una tela cerata.
Cosa avresti visto entrando nella camera?
Sicuramente un "catino" (una bacinella) per lavare il neonato; la culla, la borsa dell’ostetrica sul como’ posta su un telo pulito; l’acqua bollita, il corredo per il bambino, che consisteva in pezze di cotone, triangoli, fasce, magliette e cuffietta; erano tenute a disposizione anche lenzuola vecchie ma pulite da poter strappare e farne delle pezze .
Talvolta ad assistere al parto erano presenti una o più comari, donne vicine alla famiglia, esperte o meno, che pur stando in disparte senza interferire, si rendevano disponibili a prestare il proprio aiuto qualora ce ne fosse bisogno. La comare poteva chiedeva di rimanere, ma doveva prima qualificarsi. La levatrice aveva la possibilità di servirsi anche della sua collaborazione nei parti lunghi e laboriosi o in luoghi poco accessibil.
Un altro fatto curioso è che se le comari avevano compiuto azioni nel parto (legatura al cordone, assistenza al secondamento,ecc) spesso chiedevano alla levatrice di tacere sul loro intervento.
Fonte:
https://www.lospallanzani.it/partorire-in-casa-al-tempo-della-levatrice-comunale-viaggio-tra-timori-superstizioni-e-tradizioni-popolari/