“P.1 La Cura del Cordone Ombelicale: gli Accorgimenti”
- Serena Tolomei (Ostetrica Sere)
- 1 apr
- Tempo di lettura: 9 min
N.B. Questi articoli sono tratti dai testi che utilizzo nel Podcast "Neomamme Allatta..cco!"
La sigla " B " sta per "Bloom" , il personaggio che rappresenta la "Podcastronave" di Ostetrica Sere. C'è una sorta di dialogo fra Ostetrica Sere e Bloom. Ascoltando il Podcast capirete cosa intendo. Se volete potete leggere e ascoltare allo stesso tempo.
Ascolta anche l'Episodio sul Podcast" Neomamme Allatta..cco! "

Ciao Bloom
B : Ciao Ostetrica Sere , qual’è la destinazione di oggi?
Oggi facciamo il nostro primo viaggio nel paese Baby Care
B : Oh che carino!
Eh sì, tanto. Andiamo a riprendere le neomamme dal paese Milky .
B : pronta alla partenza.
Sai Bloom, appena arriva un neonato in famiglia i neogenitori si sentono subito responsabili per la sua salute e il suo benessere.
B : Certo è così piccolo e indifeso.
Sì ma a volte vengono assaliti dall’ansia e pensano di non farcela o di non essere all’altezza.
B : Ma no non dovrebbero
Lo so ma è facile solo a dirsi.
B : Destinazione raggiunta. Sono tutte lì che ci aspettano, che carine
Bentrovate Neomamme, state tutte bene? Come è andata l’esercitazione per l’attacco corretto? Siete un po’ stanche lo so. Tutto nella norma.
Oggi visiteremo il paese Baby Care, per scoprire qualcosina in più per la cura del vostro bambino.
Forza salite sulla Podcastronave.
B : pronta alla partenza
Ah poco fa parlavo con Bloom di quanto i genitori si sentano spesso in ansia e credano di non essere all’altezza del loro ruolo.
L’unica cosa su cui dovreste focalizzare, invece, è che ce la state mettendo tutta,
Sapete qual’è la prima cosa da fare per il bene del vostro bambino e che vi permetterà di sentirvi in pace con voi stessi? Essere informati.
Quindi d’ora in poi il nostro Mantra sarà: “Non esistono genitori perfetti, esistono genitori consapevoli che fanno del loro meglio per il bene del loro bambino”
La consapevolezza è la prima alleata per un accudimento responsabile.
Io se no che ci sto a fare qua?
B : Giusto!
Grazie Bloom
B : Atterraggio
Eccoci a Baby Care.
Allora, la prima è l’allattamento, ma qual’è la seconda cosa che mette più ansia ai neogenotori una volta a casa?
B : Il cambio del pannolino ? Con tutta quella cacchetta…
No Bloom, ve lo dico io?: la cura del cordone ombelicale, anzi di quello che ne rimane, quel moncone ancora attaccato al bambino capace di creare mille ansie finché non deciderà di cadere.
E noi oggi andiamo a toglierci un po’ di ansie.
Vedete quello là è l’ambulatorio della cura del cordone ombelicale,
Avviamoci a piedi che vi fa bene camminare. Bloom vieni con noi? Molto volentieri.Forse neanche lo ricorderete perché eravate troppo assorbite nel pelle a pelle con il vostro bambino appena nato, ma dopo qualche minuto che il bambino è venuto al mondo, l’ostetrica ha clampato il cordone ombelicale e l’ha tagliato. Il moncone rimasto attaccato al bambino sta andando incontro a un normale processo di mummificazione (la parola è bruttina, ma è così)e cadrà in circa 7-14 giorni, ma spesso anche prima e fra poco vi spiegherò come.
Quando il moncone cadrà lascerà quella cicatrice che non sarà altro che l’ombelichino del vostro bimbo sul quale vi divertirete a dare tanti bacini e a fare quei rumorini soffianodoci sopra.
B : Così? (rumore di petine) Sono le petine Sere, fai la puritana ora?
Io puritana? No è che ogni volta mi rimproveri.
B : Per due petine…
Va bene via, oggi sei in buona..
Allora neomamme torniamo serie, non troppo però.
Dobbiamo fare un po’ di attenzione, perché il moncone ombelicale potrebbe in qualche modo infettarsi se non trattato correttamente.
Non fraintendetemi, non c’è bisogno di fare chissà cosa per evitare che questo accada.
Solo alcuni accorgimenti che fra poco vi mostrerò in questo ambulatorio.
Lo sapete che i tessuti umani hanno il potere di autocurarsi e auto-cicatrizzarsi?
B : Wow! Come siete affascinanti voi umani!
Sì qualche volta sì Bloom
Anche i tessuti del neonato hanno già questo potere. E più il moncone resterà asciutto, prima si essiccherà e cadrà. Quello che invece si deve ancora rinforzare è il sistema immunitario del neonato che rimane per un po’ il suo punto debole.
D’ora in poi quindi le nostre parole d’ordine saranno: asciutto e pulito.
Vi dico già che non esiste un metodo ideale per la cura del moncone, esistono però dei punti saldi che stanno alla base di una buona cura che terrà lontane le infezioni e velocizzerà la caduta del moncone.
B : Ostetrica Sere, ma nel passato come facevano?
Bloom non credo interessi a tutte saperlo, ma come al solito, visto che questa è una curiosità, lo scriverò sulla pagina delle curiosità sul sito www.ostetricasere.com , così chi è più curiosa può leggerlo lì con calma.
Allora, ricordate le parole d’ordine? Asciutto e pulito.
Ecco questa è la “stanza dell’asciutto”, vediamo cosa ci suggerisce:
Ci sono un lavandino e una spugna. Qui dice:
“Lavate il bambino preferibilmente sotto l'acqua corrente, o con le spugnature, evitando l'immersione nel bagnetto.” Questo è un accorgimento dettato principalmente dal buon senso, se volete accelerare il processo di essiccazione del moncone, meno lo bagnate meglio è. Si pensa che esista anche un maggiore rischio di contaminazione, ma in realtà non ci sono evidenze scientifiche per cui mettere un vero e proprio divieto al bagnetto. Se posso dire la mia, io lo eviterei.
Guardate questi pannolini, hanno tutti il bordo ripiegato, cosa significa?
Semplicemente che il pannolino è meglio se sta al di sotto del moncone, non dovrebbe coprirlo per non creare umidità, oltre alla possibilità che si possa bagnare con le urine, soprattutto per i maschietti che spesso sparano in alto…
Qui ci sono anche delle garzine asciutte se volete.
Tenete presente che anche queste non sono strettamente necessarie. Soprattutto se avete partorito in estate, potete tranquillamente lasciare del tutto scoperto il pancino del vostro neonato, permettendo alll’aria di asciugare il moncone e aiutare il processo di autocicatrizzazione. In altre stagioni il pancino dovrà restare coperto dagli indumenti, quindi se preferite potete avvolgere il moncone con la garzina, se non altro per assorbire qualche piccola perdita di sangue o le eventuali secrezioni. In questo caso però, fate attenzione quando la togliete perche potrebbe rimanere attaccata al cordone.
Ora direi di passare all’altra stanza, la "stanza del pulito”
Anche qui ovviamente c’è un lavandino; questo serve a voi però
perchè dovete sempre lavarvi le mani prima di toccare il cordone, e in ogni caso cercate di toccarlo meno possibile.
Toh e ci sono pannolini con il bordo ripiegato anche qui, ma ci dicono un’altra cosa, visto che siamo nella stanza del pulito. Qui ci interessa che il moncone non si sporchi di urine o di feci, quindi moncone al di fuori.
Ma se nonostante questo accorgimento, in qualche maniera dovesse sporcarsi lo stesso? Niente paura, vedete c’è il sapone per neonati. Basta un po’ d’acqua e sapone e il cordone torna pulito, poi asciugate con cura e il gioco è fatto. Ah e non c’è bisogno di utilizzare disinfettanti.
Sere ma che ci fanno qui le poltrone reclinabili? Ah ve lo dico subito.
Se vi ricordate il nostro viaggio su Bonding dove avete scoperto tutti i segreti del pelle a pelle, vi ricorderete anche che uno dei poteri è quello di far familiarizzare il neonato con i batteri della mamma, per creare il suo personale microbiota. Da qui ne deriva che più il vostro bambino starà a contatto con voi più rinforzerà le sue difese immunitarie.
Riassumendo:
Lavatevi sempre le mani prima di toccare il cordone e toccatelo il meno possibile.
Potete decidere di avvogerlo in una garza sterile asciutta, senza applicare nessuna sostanza, oppure neanche la garzina.
Assicuratevi di tenere pulito e asciutto il moncone ombelicale e anche intorno, controllando a ogni cambio del pannolino che non sia sporco di feci o bagnato con le urine, soprattutto per i maschietti ; quando succede basta pulire con acqua e sapone, asciugare
.Lasciate il più possibile (e se la temperatura lo permette) il moncone ombelicale scoperto così da favorirne la mummificazione.
Piegate verso il basso la parte anteriore del pannolino per evitare di comprimere il moncone e vestire il bambino con indumenti morbidi e non troppo aderenti;
Per concludere, questo tipo di cura del moncone viene detta dry care, letteralmente cura asciutta, e permette al moncone di distaccarsi in tempi più brevi e con minor rischio di infezioni, ma solo se ci sono le condizioni giuste. Intendo dire: ambienti puliti e dove il neonato può avere il contatto con la mamma e viene nutrito con l'allattamento materno esclusivo. In condizioni igieniche non ottimali è consigliabile l’uso di disinfettanti e una cura più attenta, per evitare complicazioni, delle quali però vi parlerò più tardi.
Intanto esercitatevi con la dry care. E vi ricordo di seguirmi sulla pagina Instagram per gli aggiornamenti e ascoltate anche il Podcast qui sul sito , o su qualunque piattaforma.
P.2 La Cura del Cordone Ombelicale: complicanze
Oggi torniamo nel paese Baby Care per la seconda parte sulla cura del cordone ombelicale, e scopriremo come riconoscere le possibili complicanze
Ciao Bloom
Ciao Ostetrica Sere. Oggi lo so, torniamo su Baby Care
Bravissima, siamo anche in ritardo... per colpa mia eh
Ne vuoi fare troppe
No sono solo lenta
L’hai detto tu
Allora Partenza con il turbo
Sì sarà meglio
Ricevuto(decollo)(volo)turbo
La volta scorsa le neomamme hanno imparato le buone norme per accelerare il processo di mummificazione e distacco del moncone del cordone ombelicale e per evitare che si infetti,
In alcuni casi, però, possono subentrare complicazioni ed è bene che le nostre neomamme sappiano riconoscerne precocemente i segnali.
Destinazione raggiunta(atterraggio)(apertura porte)
Bentrovate Neomammine e scusate il ritardo.
Continuiamo il nostro tour nell’ambulatorio per la cura del cordone.
Oggi facciamo un giro nella stanza del pediatra, che in questo ambulatorio si occupa delle complicanze del cordone ed è bene che sappiate quando è il momento di chiamarlo.
Allora non vi preoccupate troppo, perché in genere se vengono rispettate le norme igieniche di cui abbiamo parlato la volta scorsa, difficilmente subentrano complicazioni, ma può capitare ad esempio che il neonato abbia un’alterazione del sistema immunitario o abbia contratto un batterio dalla madre durante il parto o successivamente. Ma più spesso le complicazioni si manifestano in caso di scarsa igiene, o disattenzione, ma anche se mamma e neonato sono stati separati dopo la nascita senza poter praticare il pelle a pelle, e sappiamo quanto è importante il pelle a pelle per il neonato perché sviluppi una flora batterica protettiva.
Come capita capita , il punto è che sia voi che i neopapà, quindi informate anche loro, dovete poter riconoscere i segnali per cui è necessario consultare il pediatra.
Allora sappiamo che i tempi di caduta del moncone possono arrivare anche a due settimane dalla nascita, ma se dopo 3 o 4 settimane non fosse ancora caduto potrebbe essere un segnale di infezione o molto più raramente di un disturbo congenito del sistema immunitario. Nel dubbio quindi che si fa Bloom “meglio rivolgersi al pediatra”. Sì
Per quanto riguarda il sanguinamento all’attaccatura del cordone se si tratta di poche gocce ogni tanto, è tutto nella norma, ma se vedete un sanguinamento continuo e abbondante, potrebbe essere sintomo di una malattia emorragica quindi.. “dovete segnalarlo subito al pediatra”
Ma quando il cordone è caduto il calvario è finito? No, dovete controllare lo stato della cicatrice che rimane, se notate che è piuttosto umida con secrezione di muco e sangue e un piccolo nodulo rossastro si tratta una sovrabbondanza di tessuto della cicatrizzazione, che da luogo alla formazione di un granuloma. Non è niente di grave e non da fastidio al vostro bambino, ma se non trattato adeguatamente può favorire le infezioni. Per cui anche in questo caso è necessario “rivolgersi al pediatra” che interviene direttamente con una matita caustica al nitrato di argento e con delle toccature “brucia” il granuloma. State tranquille perché questo procedimento non è doloroso per il bambino e il granuloma scomparirà nel giro di pochi giorni.
Ora, però, ascoltatemi con attenzione, perché la prossima è una complicanza della quale è necessario conoscere bene i primi segnali per evitare che l’nfezione peggiori e arrivi addirittura a diffondersi in tutto l’organismo.
Si chiama Onfalite, ed è un'infezione di natura batterica scatenata di solito dalla presenza contemporanea di più tipi di batteri fra cui i più frequenti sono lo Staphylococcus aureus, lo Streptococco e l'Escherichia coli.
L’onfalite per fortuna è una di quelle complicanze che nella nostra realtà non è proprio all’ordine del giorno, è più frequente in alcune aree geografiche dove le condizioni igieniche e l’informazione scarseggiano.
Ma vediamo quali sono i segnali per riconoscere una possibile onfalite
- rossore o eruzioni cutanee sulla cute intorno all’ombelico
- gonfiore e dolore alla pressione
- indurimento dell’ ombelico e dei tessuti circostanti.
- fuoriuscita materiale purulento
- cattivo odore
- il neonato ha febbre o è sonnolento
- il neonato ha poco appetito
Quindi in presenza anche solo di alcuni di questi sintomi “rivolgetevi subito al pediatra” per fare la diagnosi e iniziare immediatamente un trattamento che di solito consiste nella somministrazione di antibiotici.
Allora neomamme spero di non avervi messo troppe ansie addosso
Un po’ penso di sì Sere (bisbiglia)
Dici?
Ma come vi dico sempre: la consapevolezza è la nostra arma per prevenire, riconoscere e intervenire.
Ribadisco comunque che soprattutto l’onfalite si presenta difficilmente e di solito dove non vengono usate le dovute accortezze e non c’è informazione.
Voi nel vostro piccolo cercate sempre di fare dl vostro meglio e di essere più informate possibile.
Con questi viaggetti sul pianeta neomamme io e Bloom vi renderemo neogenitori super informati. Vi ricordo che avete ad isposizione il mio contatto interstellare per chiarire dubbi e per mandarmi un vocale o un messaggio scritto dove mi raccontate la vostra esperienza presente o passata, e se vorrete la inserirò all’interno di un episodio, altrimenti restarà privata fra me e voi.
Vi ringrazio come sempre di essere state con noi , “sì grazie”, e torno a prendervi più tardi per visitare il prossimo paese: Maternity blues. A dopo.
Direzione Cherry blossom!(decollo)(volo)
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